Zolgensma a base di Onasemnogene abeparvovec: terapia genica per l'atrofia muscolare spinale
La Commissione Europea ha concesso l’approvazione condizionale per Zolgensma ( Onasemnogene abeparvovec ), la terapia genica per il trattamento di pazienti con atrofia muscolare spinale ( SMA ) e diagnosi clinica di SMA di tipo 1; oppure di pazienti con SMA che hanno fino a tre copie del gene SMN2.
Mentre Risdiplam e Nusinersen promuovono la produzione della proteina funzionale, Onasemnogene abeparvovec è in grado di correggere il difetto genetico alla base della malattia con un unico trattamento.
Nel 95% dei casi l'atrofia muscolare spinale è causata da specifiche mutazioni nel gene SMN1 che codifica la proteina SMN ( Survival Motor Neuron ), essenziale per la sopravvivenza e il normale funzionamento dei motoneuroni.
I pazienti affetti da atrofia muscolare spinale hanno un numero variabile di copie di un secondo gene, SMN2, che produce però una forma accorciata della proteina SMN con una funzionalità ridotta rispetto alla proteina completa ( quella codificata dal gene SMN1 sano ). Il numero di copie del gene SMN2, e quindi la parziale funzionalità della proteina SMN, è alla base della grande variabilità della patologia, con forme più o meno gravi e un ventaglio sintomatico molto ampio.
I bambini affetti dalle forme più gravi di atrofia muscolare spinale hanno una grave compromissione delle funzionalità muscolari: non riescono a sedersi, gattonare e camminare in modo autonomo e possono avere difficoltà anche nella respirazione e nella deglutizione.
L’approvazione nell'Unione Europea arriva dopo il parere positivo del Committee for Medicinal Products for Human Use ( CHMP ) dell’European Medicines Agency ( EMA ).
L'opinione del CHMP si è basata sugli studi STR1VE-US ( fase III ) e START ( fase I ), che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza di un'unica infusione endovenosa di Zolgensma in pazienti sintomatici con atrofia muscolare spinale di tipo 1 di età inferiore ai 6 mesi al momento del dosaggio, che avevano rispettivamente una o due copie del gene SMN2.
Sono ancora in corso STR1VE-EU, studio europeo di fase III su pazienti di età inferiore ai 6 mesi, e SPR1NT, studio di fase III sull’utilizzo di una singola infusione endovenosa di terapia nei pazienti presintomatici ( meno di 6 mesi al momento della somministrazione ) con la delezione bi-allelica del gene SMN1 e con 2 o 3 copie di SMN2.
Gli effetti indesiderati più comuni di Zolgensma sono: aumento degli enzimi epatici, lesioni a carico del fegato ( epatotossicità ), bassi livelli di piastrine nel sangue ( trombocitopenia ), aumento dei livelli di troponina ( una misura che indica un danno al muscolo cardiaco ), febbre e vomito. ( Xagena2020 )
Fonte: Novartis, 2020
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